Nazionale

E-spin, progetto europeo per l'inclusione dei migranti

Il 13 e 14 giugno a Dublino il corso di formazione sull'inclusione dei migranti nelle attività di volontariato sportivo
 
Al via tra pochi giorni la seconda attività del progetto europeo E-Spin, che si pone come obiettivo principale l’analisi e il miglioramento della partecipazione dei migranti alle attività ed ai programmi di volontariato sportivo. 
Due temi caldi e strettamente correlati che l’Uisp si trova ad affrontare ogni giornio nel suo lavoro quotidiano: la valorizzazione del lavoro dei volontari in ambito sportivo e l’inclusione dei migranti nelle attività sportive di base. In Italia così come in Europa, nel progetto sono coinvolti sette paesi, ci si interroga su come promuovere la partecipazione dei migranti nelle attività sportive non solo come fruitori ma come organizzatori, volontari, protagonisti a 360 gradi. 
Il 13 e il 14 giugno a Dublino la FAI (Football Association of Ireland), partner del progetto, organizza un corso di formazione dedicato agli operatori delle associazioni sportive che lavorano con i migranti, per individuare e diffondere metodologie di inclusione dei volontari nelle attività. 
La definizione del set formativo è stata complessa, specialmente perché il corso si rivolge ad associazioni provenienti da contesti molto differenti tra loro in materia di migrazioni e politiche del volontariato: Italia, Portogallo, Germania, Finlandia, Irlanda, Ungheria, Austria

Per arrivare alla definizione del programma e delle metodologie il progetto ha organizzato una tavola rotonda in ogni paese partner, dove si sono analizzati i contesti locali e le difficoltà riscontrate dalle associazioni: in Italia è stata evidenziata una mancanza di valorizzazione del lavoro volontario sportivo a livello istituzionale e una grande difficoltà a conciliare i tempi delle attività con quelli del lavoro delle persone. Sono state inoltre realizzate delle interviste in profondità ad esperti di settore in ogni paese: in Italia è emersa la stretta relazione tra le politiche sulla cittadinanza e la capacità di inclusione delle persona di origine straniera nelle attività sportive di base. (di Layla Mousa)